Come togliere il ciuccio a 3 o 4 anni
Vediamo insieme alcune soluzioni per togliere il ciuccio ad un bambino tra i 3 e i 4 anni. In funzione della sua condizione emotiva, inoltre, capiremo se possiamo affrontare questo passo in autonomia o se farci supportare da uno specialista.
Cara mamma,
se il tuo bambino ha superato i 3 anni e ancora utilizza il ciuccio, sappi che è decisamente arrivato il momento di eliminarlo dalle sue abitudini quotidiane.
Non sono rari i casi di bambini che utilizzano il ciuccio ancora a 5 anni, perché le mamme temono possibili crisi isteriche, o crisi d’astinenza o altre conseguenze negative. Esistono effettivamente delle condizioni psico-emotive per cui il tuo bambino può non essere pronto ad abbandonare il ciuccio, e le vedremo tra poco.
Ma in ogni caso la scienza è chiara sull’argomento: più il bambino prosegue nella suzione del ciuccio, più aumenta il rischio di sviluppare effetti collaterali anche importanti.
Per cui le motivazioni per togliere il ciuccio sono più che ragionevoli.
Questa era la notizia negativa.
La notizia positiva, invece, è che togliere il ciuccio ad un bambino di 3 o 4 anni non è come toglierlo ad un bimbo di 18 mesi o 2 anni. Nella mia esperienza superati i 3 anni, infatti, il livello di comunicazione tra genitore e bambino consente quasi sempre un approccio più morbido e consapevole.
Vediamo allora come preparare il bambino di 3 anni a togliere il ciuccio e poi quali strategie utilizzare.
Prima di tutto però: il tuo bambino è pronto per il grande passo?
Il tuo bambino è pronto per togliere il ciuccio?
Spesso tra i 2 e i 3 anni di età i bambini si distaccano dal ciuccio in modo autonomo.
La “fase orale” del bambino9, infatti, tende alla conclusione, a favore di nuove e più evolute forme di esplorazione del mondo esterno. È anche per questo motivo che superati i 36 mesi di età l’utilizzo del ciuccio viene universalmente riconosciuto dalla letteratura internazionale come “vizio”.
Ma come fare a capire se il tuo bambino è pronto a questo grande passo?
Secondo la mia esperienza, esistono tre livelli di preparazione all’abbandono del ciuccio:
- Bambino pronto,
- Bambino non pronto,
- Bambino problematico (per vari motivi).
Se vedi il tuo bambino mediamente sereno, se si esprime tranquillamente parlando e verbalizzando le sue emozioni, se ha un bel rapporto con i pari e con gli adulti di riferimento, se ritieni in tutta franchezza che non abbia un legame morboso con il ciuccio né che viva situazioni che possano provocargli disagio, allora il tuo bambino può essere davvero pronto al distacco dal proprio ciuccio.
In questo caso non abbiamo proprio scuse: togliere il ciuccio è un bene per la sua salute e non vi sono motivazioni apparenti per non farlo.
Se invece il tuo bambino è facilmente irritabile, ha difficoltà ad addormentarsi senza ciuccio, non gestisce bene la rabbia, alza le mani con i pari o manifesta aggressività con i genitori, oppure se vedi che il suo legame con il ciuccio è morboso ed è per lui una forma di abbattimento dell’ansia o dell’agitazione, allora probabilmente non è ancora pronto al distacco.
In casi come questi può essere utile un consulto da un Neuropsichiatra infantile, uno Psicologo o uno Psicomotricista.
A mio giudizio, in qualità di genitori dobbiamo sempre fare di tutto per togliere il ciuccio senza traumi. Per questo motivo se vediamo che il bambino vive situazioni di ansia o di disagio, dovremo prima risolvere queste situazioni, e solo successivamente togliere il ciuccio.
Non procrastinare, però. Risolvi la situazione. Perché più allunghi i tempi di reazione, maggiori saranno gli effetti negativi del ciuccio sulla condizione muscolo-scheletrica e posturale del bambino, nonché sulla sua autostima.
Infine, se al tuo bambino hanno diagnosticato una patologia importante dello sviluppo come ad esempio una forma di autismo, o se ha qualche forma di disagio psicologico riconosciuto, o se gli equilibri in ambiente domestico sono particolarmente delicati e impattano sul suo stato di serenità, allora, oltre al supporto dei professionisti indicati sopra, è possibile valutare anche la sostituzione del ciuccio con un dispositivo miofunzionale. Questo mantiene comunque il piacere di un’esperienza di stimolazione orale per il bambino, ma senza interferire con le sue funzioni orali, o persino armonizzando il corretto sviluppo delle arcate (per maggiori informazioni parlane con il pediatria, o il dentista o un logopedista). In questo caso il ciuccio si elimina facendo un baratto con “Il ciuccio dei grandi”.
Come togliere il ciuccio a 3 o 4 anni
Posto che il tuo bambino si trovi in una condizione di serenità e che sia pronto ad abbandonare il proprio vizio, vediamo come togliere il ciuccio a 3-4 anni, quali sono le strategie più utilizzate e quale, a mio giudizio, è in assoluto quella preferibile.
Esistono due principali metodi per togliere il ciuccio: quelle forti e quelle delicate.
Molte mamme scelgono di togliere il ciuccio repentinamente, obbligando il proprio figlio a restare senza anche se piange e si ribella. Magari a volte trovano la scusa di averlo perso, di averlo fatto cadere, o averlo regalato a qualche fatina magica.
Tutti i metodi che non prevedono l’approvazione ed il coinvolgimento del bambino possono essere definiti “soluzioni forti”. A mio parere queste soluzioni sono da evitare, perché in qualche forma producono un trauma nel bambino, sia esso un senso di “lutto” da elaborare o di “tradimento” da parte della mamma.
Secondo me trattare i bambini come persone quasi adulte, che hanno la propria volontà ed indipendenza di pensiero, che provano emozioni e che sono liberi di esprimerle è la soluzione più corretta e meno traumatica.
Per questo motivo il mio consiglio è sempre quello di lavorare per arrivare insieme ad un distacco consapevole e senza traumi. Magari è una soluzione più impegnativa e che richiede più tempo, ma senza dubbio è più efficace.
In questo senso la strategia in assoluto che preferisco è quella di leggere delle storie e commentarle insieme.
Se vogliamo togliere il ciuccio ad un bambino di 3 o 4 anni, siamo agevolati dal fatto che a questa età avrà sviluppato interesse e curiosità per le favole, i racconti, i personaggi. E leggere insieme è una soluzione che avvicina il genitore al bambino, e che fa immedesimare il bambino nel protagonista, rendendo l’ipotesi dell’abbandono del ciuccio ancora più vicina e possibile.
In questo contesto di amorevole accompagnamento, il bambino sente la presenza del genitore come un aiuto a diventare grande, e a superare le proprie piccole grandi sfide.
Proprio per questo motivo ho scelto di fornire nel mio libro 4 storie illustrate (una per vizio orale), che tu e il tuo bambino potrete leggere e rileggere la sera, insieme, lasciando che lui faccia sua l’idea che togliere il ciuccio o il biberon dalle proprie abitudini sia un passo positivo da compiere.
Un regalo per te
Proprio perché il tuo bambino ha bisogno di gentile e coinvolgente incoraggiamento, ho pensato di regalarti dei poster colorati per la sua stanzetta.
Ritraggono alcune scene delle storie di “Togliamo il Ciuccio”, e hanno l’obiettivo di ricordargli in modo delicato e simpatico come i personaggi delle fiabe hanno superato la propria prova di coraggio, abbandonando ciuccio, biberon e altri vizi orali.
Conclusione
Sono molti i metodi per togliere il ciuccio a 3 o 4 anni.
Ma prima di procedere, assicurati che il tuo bambino sia pronto, e se lo ritieni, chiedi aiuto ad un professionista che possa accompagnarvi in questo passaggio.
Quando sarete pronti, puoi scegliere la via forte o la via della consapevolezza. Io ti consiglio di togliere il ciuccio senza traumi, sfruttando il fatto che tuo figlio, avendo già 3 anni o più, sia interessato alle storie, al dialogo ed alla comprensione dei fenomeni che lo interessano.
Sviluppa in lui il desiderio di cambiare e di abbandonare il proprio ciuccio.
Vedrai che pian pianino sarà lui a fare il passo in autonomia. Spesso le mamme che mi scrivono da tutta Italia mi raccontano che dopo la preparazione con le storie mettono in atto un’azione improvvisa, e decidono liberamente di buttarlo o regalarlo.
E a quel punto il gioco sarà fatto, e anche questo passaggio di vita si potrà considerare superato.
PS: Quando il tuo bambino avrà superato la propria prova di coraggio e abbandonato ciuccio, biberon, suzione del dito o altri vizi orali, ricordati che puoi scaricare gratuitamente l’Attestato di Merito da questa pagina!
A presto.
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Riferimenti ed approfondimenti
1 Bošnjak, Andrija, et al. “Incidence of oral habits in children with mixed dentition.” Journal of oral rehabilitation 29.9 (2002): 902-905.
2 Nobile, Carmelo GA, et al. “Prevalence and factors related to malocclusion and orthodontic treatment need in children and adolescents in Italy.” The European Journal of Public Health 17.6 (2007): 637-641.
3 Warren, John J., and Samir E. Bishara. “Duration of nutritive and nonnutritive sucking behaviors and their effects on the dental arches in the primary dentition.” American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics 121.4 (2002): 347-356.
4 Ferrante, A., and F. Scoppa. “20.13 Tongue position and postural control. Double blind random study in 360 post-puberal subjects.” Gait & Posture 21 (2005): S130.
5 Karabulut, Erdem, et al. “Effect of pacifier use on exclusive and any breastfeeding: a meta-analysis.” The Turkish journal of pediatrics 51.1 (2009): 35.
6 Nava-Ruiz, Concepción, Marisela Méndez-Armenta, and Camilo Ríos. “Lead neurotoxicity: effects on brain nitric oxide synthase.” Journal of molecular histology 43.5 (2012): 553-563.
7 Lubianca Neto, José Faibes, Lucas Hemb, and Daniela Brunelli Silva. “Systematic literature review of modifiable risk factors for recurrent acute otitis media in childhood.” Jornal de pediatria 82.2 (2006): 87-96.
8 Adair, Steven M. “Pacifier use in children: a review of recent literature.”Pediatric dentistry 25.5 (2003): 449-458.
9 Freud, Sigmund. Tre saggi sulla teoria sessuale. Bur, 2010.
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