Cos’è il ciuccio
Scopriamo insieme cos’è il ciuccio, quali materiali, forme, dimensioni può avere, perché è tanto amato dai nostri bambini e quali problemi possono derivare dall’abuso del suo utilizzo.
Se vuoi sapere cos’è il ciuccio e curiosare su tutto quello che ci ruota intorno, sei sulla pagina giusta.
Desidero condividere con te un po’ di pillole su questo argomento, sicura di rispondere ad alcune delle domande che spesso come mamma ti sarai posta.
Cos’è il ciuccio
Più conosciuto come ciuccio, ma anche come succhietto, il ciuccio è una tettarella fatta di caucciù o di silicone che serve per tranquillizzare, rilassare e calmare i nostri bambini o conciliare il loro sonno.
La sua funzione è quella di emulare il capezzolo materno, affinché il bambino possa soddisfare l’atavico desiderio di suzione tipica dei primi mesi di vita. Così facendo, il ciuccio ha l’effetto di rasserenare il bimbo, tranquillizzarlo e donargli un momento di pace e soddisfazione.
I primi rudimentali ciucci erano in argilla e risalgono a 2000-3000 anni fa. Erano costituiti da piccoli animaletti dotati di un orifizio per permettere la suzione del miele.
Tipologie di ciuccio
Fortunatamente tante cose sono cambiate rispetto a 2000 anni fa, ed oggi i succhiotti di argilla non esistono più.
Oggi i ciuccio sono principalmente in silicone, derivato del silicio. Si presentano come ciucci trasparenti, a meno di colorazioni aggiuntive. I ciucci in silicone sono facilmente deformabili ma recuperano sempre la loro forma originaria.
Inoltre, per il caratteristico materiale di cui sono composti, non assorbono sapori né odori, né rilasciano sostanze durante la suzione da parte del bambino.
Una seconda tipologia di ciuccio è quella in caucciù. Questi sono fatti con una gomma presente in natura, più elastica e deformabile, derivata dal lattice. Purtroppo assorbono odori e sapori e nel tempo si danneggiano più facilmente.
Al giorno d’oggi gli esperti consigliano fortemente l’utilizzo di ciucci in silicone, perché anche se si perde la piacevole malleabilità del caucciù, nel silicone non avviene la colonizzazione di candida e stafilococco che può avvenire in quelli di caucciù1.
Forme di ciuccio
Oggi sul mercato esistono sostanzialmente tre forme di ciuccio: a goccia, a ciliegia e anatomico.
Il ciuccio a goccia ha una forma allungata, leggermente ovale, che assomiglia appunto ad una goccia.
Il ciuccio a ciliegia nella parte terminale ha una protrusione rotondeggiante, più allungata e più cilindrica rispetto a quella a goccia.
Il ciuccio anatomico ha una forma schiacciata, e sulla parte finale presenta una protuberanza orientata verso l’alto.
Ci sono stati numerosi studi sull’impatto della differente forma del succhietto sul palato, ma personalmente resto scettica sui risultati in quanto quasi tutti risultano in qualche modo sovvenzionati dalle case produttrici, e spesso riportano risultati discordanti tra di loro.
Per questo motivo non mi sento di promuovere una forma più che un’altra, in quanto questi ausili sono comunque differenti dal capezzolo della mamma. In ogni caso è senza dubbio buona norma prediligere ciucci che possiedono una tettarella con queste caratteristiche4 :
- dimensione ridotta e quindi meno ingombrante all’interno del cavo orale;
- più malleabile e deformabile alla palpazione, affinché il movimento della lingua possa rimanere più naturale possibile;
- collo stretto, per permettere la migliore stabilizzazione della mandibola con la mascella e un minor ingombro tra le arcate.
Una cosa è chiara: il ciuccio tanto quanto il biberon sono ausili artificiali che ci aiutano nei momenti difficili, ma che dobbiamo assolutamente togliere nei giusti tempi. Oltre i tre anni, indipendentemente dalla forma o dalla dimensione, qualunque ciuccio ha effetti negativi per la salute del bambino!
Dimensione del ciuccio
Da alcuni anni le case produttrici propongono ciucci di dimensioni differenti per età differenti.
Tuttavia se aumentiamo le taglie del ciuccio man mano che il bambino cresce, stiamo contribuendo ad aumentare il piacere di questa stimolazione orale per il nostro bimbo. Così facendo lo incentiviamo a consolidare l’abitudine di succhiare il ciuccio, e quando il bambino dovrà distaccarsene l’abbandono risulterà più difficile.
Il mio consiglio è quello di utilizzare un ciuccio solo, e di non cambiarlo nel tempo. Questo contribuisce a far diventare il ciuccio sempre meno piacevole e stimolante a livello orale, e a far sì che per bambino arrivi spontaneamente il momento dell’abbandono.
Problemi legati all’utilizzo del ciuccio
Uno degli effetti del ciuccio meno considerati da noi mamme è quello di mantenere attivo uno schema motorio di deglutizione che è corretto solo per il lattante e non per il bambino svezzato.
Quando la suzione inizia a diventare eccessivamente frequente nell’arco della giornata, questo processo può influenzare lo sviluppo della muscolo-scheletrico oro-facciale del bambino. Pertanto, per la sua crescita fisiologica, è di fondamentale importanza limitare l’utilizzo del ciuccio ai soli momenti di reale necessità.
Nei primi anni di vita del bambino, il palato e tutte le strutture del cranio sono come una plastilina, che facilmente si deforma là dove vengono impresse delle forze. Quindi il bambino che nasce con una forma specifica data dalla genetica, attivando i muscoli per succhiare, masticare, parlare, respirare, influenzerà lo sviluppo muscolo-scheletrico del viso.
Ricorda: tra la forma (genetica) e la funzione (uso dei muscoli) vince la funzione. Anche i soggetti adulti sottoposti a trattamenti ortodontici sono predisposti ad una recidiva se non si prendono in carico che funzioni orali scorrette. Se vogliamo davvero agire su una malocclusione dobbiamo agire sulle cause e non sulle conseguenze2.
Man mano che il bimbo cresce, la deglutizione del lattante deve pian piano scomparire, a favore di quella dell’adulto. Se ciò non avviene si rischia la mancata evoluzione dell’apparato muscolo-scheletrico del volto del bambino. Le conseguenze possono essere numerose, tra cui: affollamento dei denti, palato ogivale, errata postura della lingua e, in maniera indiretta, problemi di postura, dolori cervicali, otiti ricorrenti, e numerosi altri effetti collaterali.
Per utilizzare il ciuccio in modo sereno e senza impatti per la salute del bambino, quindi, è di fondamentale importanza conoscere le basi della fisiologia della suzione e della deglutizione. Questo include la conoscenza delle fasi evolutive del bambino e la capacità di riconoscere quando è arrivato il momento di togliere il ciuccio.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto cos’è il ciuccio, quali sono i materiali, le forme, le dimensioni e i problemi legati al suo utilizzo.
Prima di lasciarti, un’ultima informazione finale: se decidi di offrire il ciuccio al tuo neonato, sappi che la pessima abitudine di aggiungere una goccia di miele sulla tettarella può essere davvero controproducente. Il miele infatti può favorire l’insorgenza della carie sui denti da latte e, in rari casi, è persino portatore di botulino3 potenzialmente mortale.
A maggior ragione, quindi, ciuccio si, ma nei giusti tempi, con le giuste modalità, e con la consapevolezza del genitore informato.
A presto!
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Riferimenti ed approfondimenti
2Ramirez-Yañez, German. “Treating the cause of malocclusions, not the consequence.”
4 A. Ferrante: “La fisiopatologia della deglutizione in pediatria” GLM Edizioni Marrapese
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