Quando Togliere il ciuccio
Oggi scopriamo quando togliere il ciuccio, per quali motivi, e come evitare gli effetti dannosi sullo sviluppo fisiologico delle funzioni orali del tuo bambino.
Cara mamma,
se il tuo bambino utilizza il ciuccio, ne è particolarmente legato, e hai qualche dubbio sull’opportunità o meno di eliminare questa sua abitudine, sappi che hai tutta la mia comprensione.
Ci sono passaggi evolutivi nella vita del bambino che, in qualità di genitori, ci danno qualche pensiero, o a volte ci fanno persino tremare un po’ le gambe.
Questo avviene quando non si è pienamente consapevoli di cosa è realmente giusto e cosa invece è sbagliato, di quale sia l’impatto di una scelta piuttosto che dell’altra.
Allora magari cerchi dei libri per togliere il ciuccio, o cerchi di capire come togliere il ciuccio seguendo le puntate di Tata Lucia.
Ma se queste soluzioni non ti hanno motivata a sufficienza, forse è perché nessuno ti spiega le motivazioni fisiologiche che ci sono dietro la necessità di eliminare la suzione del succhietto, e quali impatti questa può avere a lungo andare.
Ecco perché questo articolo: fare chiarezza sulle tappe corrette da seguire per l’abbandono del ciuccio, comprendere quando è giusto lasciarlo e per quali motivi.
Partiamo dalle accortezze da avere nelle prime fasi di vita del tuo bambino.
La suzione del ciuccio nei primi mesi di vita
Il Ciuccio viene vissuto dai bambini come un oggetto consolatorio.
Allucina la presenza della mamma, offre sollievo e pace dei sensi.
Proprio per questo molte mamme alle prese con i primi pianti disperati dei propri bambini, cercano soluzioni per far prendere il ciuccio al proprio bambino.
Di per sé questa scelta non è biasimabile: non è sbagliato in assoluto consentire al proprio bambino di utilizzare il ciuccio.
L’importante è che, in caso di allattamento materno, l’attaccamento al seno sia già ben avviato, onde evitare che il bambino possa tendere a preferire la tettarella del ciuccio al posto del seno materno.
Esistono studi1, infatti, che testimoniano l’interferenza che può esserci tra tettarella del ciuccio e seno materno nei primi mesi di vita.
Pertanto in tenera età ciuccio sì, ma solo dopo aver consolidato l’attaccamento al seno.
Dobbiamo comunque essere consapevoli che sarà solo un passaggio di vita, perché come vedremo tra poco, presto dovremo limitarne l’utilizzo e iniziare a capire quando sia opportuno togliere il ciuccio e perché.
L’utilizzo del ciuccio nel periodo dello svezzamento
Tra i 6 e i 9 mesi di vita il bambino inizia a cimentarsi con svezzamento.
È con questa fase che la deglutizione inizia ad avvenire in modo differente. Da un’alimentazione basata puramente sulla suzione del seno materno, infatti, si passa gradualmente verso un diverso utilizzo di lingua e muscolatura oro-facciale, utile alla corretta gestione orale degli alimenti semi-solidi e poi solidi.
In questa fase è importante non ostacolare la fisiologica evoluzione della deglutizione.
La suzione del ciuccio avviene secondo lo schema motorio del lattante, mentre il modello corretto che il bambino deve acquisire è quello della deglutizione da adulto. Per questo motivo stimolare il bimbo per troppe ore al giorno con il ciuccio in bocca, vuol dire aumentare il tempo in cui utilizza il vecchio schema motorio, a sfavore di quello nuovo, e questo può ritardare la fisiologica evoluzione del nostro bimbo.
Pertanto è in questa fase che bisogna iniziare a ridurre gradualmente l’utilizzo del ciuccio fino a lasciarlo ai momenti di stretta necessità.
Quando togliere il ciuccio
Se a partire dallo svezzamento abbiamo iniziato ad essere parsimoniosi nell’utilizzo del ciuccio, con l’arrivo dei 24 mesi di età consiglio di togliere completamente il ciuccio dalle routine del bambino.
Se ciò non avvenisse, potremmo interferire in modo significativo con l’evoluzione della postura della lingua e con le funzioni orali ad essa correlate.
Ma se non vuoi seguire il mio consiglio, non temere, hai qualche altro mese di tempo! 🙂
Sappi infatti che tutta la letteratura internazionale2 che tratta l’argomento è unanime nel definire i 24-36 mesi come limite massimo per l’eliminazione completa del ciuccio dalla vita del bambino. Oltre questa età, infatti, aumenta esponenzialmente la possibilità di subire uno o più effetti negativi per sua salute.
Come spiego nell’articolo “Come Togliere il Ciuccio“, i bambini nella fascia 30-36 mesi sono molto sensibili al fascino della storia. Questo li rende particolarmente sensibili, emotivamente attivabili, e disposti alla massima apertura al dialogo con l’adulto.
Ecco perché questo è il momento ideale per raccontare favole, finalizzate all’abbandono del ciuccio.
Togliere il ciuccio dopo i 4 anni
A partire dai 4 anni di età togliere il ciuccio è un imperativo.
A questa età, infatti, è probabile che tu possa già intravedere i primi segnali dell’abuso del ciuccio sulla fisiologia del tuo bambino.
Inoltre dopo i 3 anni anche l’utilizzo per pochi minuti del ciuccio per addormentarsi o del biberon per il latte serale diventa dannoso.
Spesso quando affronto questo argomento in studio con le mamme, mi sento dire “che male può fare il ciuccio o il biberon se il mio bambino lo usa solo due minuti al mattino prima di andare a scuola o la sera per addormentarsi?!”
Negli anni ho visto anche tettarelle modificate, tagliate, e persino allargate per permettere la fuoriuscita di latte e biscotti!
Ecco, questo è un errore. Senza dubbio.
A questa età la suzione di qualunque tettarella, sia essa di ciuccio o di biberon, lascia nella memoria del bambino il movimento della lingua tipico della suzione del lattante, in una fase evolutiva in cui proprio quel modello non deve più esserci.
In questo modo, senza averne consapevolezza, si contribuisce giorno per giorno alla lenta ma inesorabile comparsa di tutti gli effetti indesiderati che, invece, vogliamo evitare.
Pertanto a questa età non importa quanto tempo il bambino utilizza il ciuccio o il biberon. È il momento di abbandonarlo, senza indugiare oltre.
Se può esserti utile, leggi “Come Togliere il Ciuccio a 3 o 4 anni“.
Togliere il ciuccio oltre i 6 anni
L’utilizzo del ciuccio fino a 5 o 6 anni di età e l’incapacità di abbandonarlo da parte del tuo bambino potrebbe generare in lui un malessere emotivo e impattare sulla sua autostima.
Più si prolunga questa situazione, più la questione diventa delicata.
Se il bambino non riesce a liberarsene potrebbe essere utile avvalerti anche di una consulenza psicologica o di un neuropsichiatra infantile, per capire se ci sono ragioni profonde del mancato distacco e come aiutarlo nel migliore dei modi.
Conclusioni
Negli anni di esperienza come Logopedista non sono mancati presso il mio studio bambini con ritardi del linguaggio dovuti anche ad un utilizzo del ciuccio oltre i limiti consigliabili.
Se spesso i genitori comprendono che il bambino ha una difficoltà nel linguaggio, non altrettanto spesso riescono a comprendere la correlazione tra utilizzo eccessivo del ciuccio e i vari effetti collaterali che questo comporta. Ecco perché la mia missione è quella di fare cultura della prevenzione, spiegando e diffondendo le buone pratiche e le conoscenze che tutti i genitori dovrebbero avere nell’ambito.
Quindi, conoscere le fasi evolutive del tuo bambino e sapere quando togliere il ciuccio è di fondamentale importanza, affinché quest’ultimo rimanga per lui uno strumento di pace e serenità e non si trasformi invece in un ausilio dannoso per la sua salute.
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